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Messaggio  Matteo Lun 04 Mag 2009, 18:03

Valentino passa tutti,Lorenzo è il suo contrario e in più cade

Rossi, 10
Fantastico. Il capolavoro parte dal giorno più nero: quel sabato di una messa a punto totalmente ciccata, ma raddrizzata in venti minuti di warm-up. Da lì, con la M1 a posto, Rossi non si tiene. Passa via tutti come ai vecchi tempi, senza nemmeno dover tribolare granchè con sorpassi e staccate impossibili. Troppo più forte degli altri. La capacità di trasformare una voglia di vincere incommensurabile nella vittoria vera è una dote che nel trentenne più titolato del mondo è invariata. Tener dietro Lorenzo era la sua missione. Ma compierla era un altro conto.


Pedrosa, 8.5
Camomillo si vede passare da un fulmine blu e non sa più cosa fare. Ma intanto col fulmine blu condivide la soddisfazione del povero Lorenzo tagliato fuori dai giochi. La Honda di Pedrosa non è certo la quintessenza dell'arma da gara. E' velocissima, ma non guidabilissima. Pertanto, finchè tiene, la sua è un'impresa. Rinato in due gare, torna ad essere il pilota di riferimento HRC anche se non sfrutta al meglio l'assenza di traffico che di norma è la sua condizione preferita.

Stoner, 8
Con una Ducati (6 qui) a Jerez è francamente e storicamente durissima. Incontrato nel paddock dopo la gara Stoner ti si allarga in un sorriso e mima con la mano il gesto con cui ci si deterge il sudore dalla fronte. Come dire che è fatta. Come dire che in cuor suo porterà a casa un dieci.

Lorenzo, 4
Non ci siamo. Stavolta è l'esatto contrario di Rossi. Quando Valentino soffre in prova, lui va fortissimo. Ma quando Rossi vola in gara, lui vola per terra dopo aver carburato sì, ma in controtempo rispetto agli altri. Era la sua tattica in duemmezzo, ma rischia di essere la sua fregatura in MotoGP dove non è ancora abbastanza costante. Ha talento. Ci arriverà.

De Puniet, 8
Festa a base di conigliette nel team Playboy di Lucio Cecchinello. De Puniet che come sfasciacarrozze è il più forte di tutti, stavolta butta il cuore oltre l'ostacolo senza buttarci anche la moto. Che peraltro è una Honda clienti, spompata. Per quel box, con quella dote di sfasciacarrozze ci è passato anche Stoner. A volte i presagi... Così per dire.

Melandri, 8.5
La testa c'è tutta, la moto è molto meglio di quello che ci potessimo immaginare tutti quanti anche solo due mesi fa. Siamo convinti che il pilota a posto faccia la differenza. Piazzamento su piazzamento si sta cavando dagli stivali i sassi più grossi del mondo. Guida aggressivo, se ne frega delle sbandate, non ha riverenze nei sorpassi, beneficia della caduta di Lorenzo. E' contento di aver scelto la strada più difficile per scoprire che è la più facile.

Capirossi, 7
Certo, l'ottimismo di Carlo Pernat, che poi è anche il suo, non trova riscontri nei risultati. La Suzuki insomma non è la moto da podio che ci avevano raccontato ai test. Ma ancora una volta Capirossi fa meglio del suo compagno di squadra Vermeulen (5.5) che è un bel po' più giovane di lui. A casa ha un lavoro (tratta immobili e automobili) qui ha una passione che non si spegne mai. E si vede, anche se con Melandri molla il colpo ed è un mezzo smacco.

Edwards, 5
Se è vero, come è vero, che la Yamaha è la moto più facile del gruppone, Edwards con l'esperienza che ha dovrebbe avere tutti gli strumenti per finalizzare qualche bel risultato. In bagarre con Capirossi e Melandri che a loro volta guidano le moto meno titolate e vincenti alla fine Colin non esiste. Il vecchio Texas Tornado in MotoGp è troppo spesso una brezza che non fa paura proprio a nessuno. Ma il più giovane Toseland (3) è ormai costantemente molto peggio.

Dovizioso, 6
Si obbliga ad un rimonta della quale poteva fare a meno. E' vittima di un dritto che lo vorrebbe sputare fuori dalla gara, rientra con gli ultimi, rimonta quasi dieci posizioni. Bravo è bravo, ma stavolta un po' si allontana dallo standard, proprio mentre Pedrosa riguadagna in un lampo i gradi di capitano. Reagire.

Gibernau, 7
Vederlo undicesimo fa tenerezza. Non è giovane, non ha lo smalto dei vecchi tempi, ma è realista, oltre ad essere l'unico ducatista alternativo a Stoner che fa esattamente quello che ci si aspetta. La vecchia stoffa lo porta a guidare sopra i problemi, finchè il fisico lo regge, finchè la moto (difficilissima) glielo consente.

De Angelis, 4.5
Poca roba davvero per uno che ha il guizzo in tasca. Cataloghiamola come giornata no e non se ne parli più.

Hayden e Canepa, 3 e 5
A questo punto è ovvio che il penultimo e l'ultimo della corsa scontino le immense difficoltà imposte dalla GP9. Ma mentre per Canepa sono ancora valide le attenuanti del debutto nella classe più difficile del mondo, per Hayden la situazione è così oscura da farlo sembrare il desmo-Melandri dello scorso anno. La metà del box è la stessa, le responsabilità rimbalzano tacitamente tra pilota, team, costruttore e progettisti. Da qualche parte una verità deve pur nascondersi. Ci dicano dove.

Matteo

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