impresa Milan

Dopo l’impresa del Milan a Madrid si sente dire: “Che bel Milan, non gli avrei dato una lira”. E adesso tutti pronti a salire sul carro dei vincitori. Non avevano tenuto presente che in Champions i rossoneri si trasformano perché è una coppa che pare fatta apposta per loro. Ormai il campionato del Milan è la Champions molto più di quello italiano.
Io ho sempre creduto in una grande partita del Milan contro i tanto decantati campioni madridisti. Ma dov’erano Kakà, Xabi Alonso, Benzema, Granero e lo stesso Raul, autore del gol regalatogli da Dida?
Lo sapete che Perez ha speso quasi 300 milioni per costruire questo Real lento, confusionario, dove ognuno va per conto suo?E’ uno scandalo. E il Milan, praticamente senza spendere niente, lo ha steso con pieno merito. E i gol potevano essere quattro se l’arbitro, da 3 in pagella, non si fosse inventato l’annullamento della rete - regolarissima - di Thiago Silva.
Nella sfida Kakà-Ronaldinho è spuntato uno strepitoso Pato, tornato ai massimi livelli. Quando gioca così, nel suo ruolo, non ha rivali. Alla vigilia avevo scritto che, sul piano del bagaglio tecnico in assoluto, Ronnie era superiore a Kakà, scatenando lo stupore, le discussioni e le critiche dei nostri lettori.
Ebbene, c’è una tabella del faccia a faccia tra i due brasiliani che condanna il madridista. Eccola:
PALLE GIOCATE: KAKA’ 34 DINHO 36
ASSIST: KAKA’ 0 DINHO 1
DRIBBLING: KAKA’ 6 DINHO 8
E allora, come la mettiamo adesso? Ne è valsa quindi la pena di incassare 65 milioni con la vendita di Kakà e tenersi Dinho.
In questa Champions, dove si susseguono sorprese e clamorose sconfitte (vedi il Barcellona) il Milan può arrivare ovunque. Certo, deve giocare e correre sempre con la massima concentrazione e carattere. E diamo a Leonardo i meriti che gli appartengono.
C’è il problema Dida che mette in guardia. Una papera terribile (oddio, ne ha fatta una ugualmente incredibile Casillas) avrebbe potuto mettere k.o. il Milan. Se non ci fosse stata la splendida rete di Pirlo. Oh, signori, il Milan non aveva mai vinto al Bernabeu: ora pone un’altra pietra d’oro sulle sue meraviglie.
Torno a Dida: può essere un handicap deleterio la paura che attanaglia i giocatori quando sanno che l’ultimo baluardo è il brasiliano. Confesso che non capirò mai perché il Milan, a suo tempo, rinnovò il contratto a Dida per tre anni a 4,5 milioni a stagione. Che brutto autogol.