Button-Hamilton, McLaren show

Una parola: McLaren. La domenica di Melbourne è fatto loro. Uno vince, l'altro mette in piedi uno spettacolo da tappare per sempre la bocca a chi parla di noia. Button e Hamilton, tutto sta a stabilire chi dei due è il mostro vero, chi merita l'applauso più lungo. Jenson resiste ad uno sgambetto di Alonso in partenza, azzarda infilando per primo le gomme da asciutto, mossa che gli vale la giornata, quella che gli permette di guidare con una calma che soltanto i campioni.


E' sereno, il biondino, sa che questa vittoria vale cento rispetto a quella di un anno fa perché gli permette di scrollarsi di dosso con un colpo il ruolo di secondo certo, di portaborse del principino designato.

Il principino, d'altra parte, non ci sta e la mette giù tanto dura che ci obbliga a parlare soprattutto di lui. E' un fine settimana da prima pagina sempre: fa il divo in barca, il brillante nelle libere, si fa blindare dalla polizia come un bulletto qualunque, sbaglia la qualifica, poi chiude con una gara straordinaria che lava via le colpe. Ecco, questo Hamilton, affamato come uno squalo che fiuta il sangue, è la risposta a chi chiede sorpassi e spettacolo. Il problema, adesso, sarà di chi gestisce i due ragazzi. Perché se di Lewis, del suo talento evidente nessuno ha mai dubitato, al paracarro dobbiamo tutti indubbiamente molte scuse.