Prandelli risponde a Della Valle
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Prandelli risponde a Della Valle
"Sono amareggiato dalle parole di Diego Della Valle, anche se non hanno scalfito la mia stima verso questa proprietà. Ma leggendole bene mi suonano come un licenziamento. Vorrei capire se c'è la volontà di proseguire insieme e se quelle parole sono solo una provocazione forte". Così il tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli ha risposto alle affermazioni di Diego Della Valle che lo aveva invitato a dire che non sarebbe andato alla Juventus.
"Mi piacerebbe che il nostro allenatore si prendesse l'impegno, davanti a tutti i tifosi della Fiorentina, di dire che l'anno prossimo non andrà alla Juventus". Queste le parole del patron che hanno suscitato la reazione dell'allenatore.
"Sono un professionista, faccio un lavoro in cui sogno di vincere qualcosa. Il dottor Della Valle con me è sempre stato chiaro: due anni fa mi ha detto che con la Cittadella saremmo stati competitivi, altrimenti avremmo dovuto rivedere i programmi. Senza la Cittadella poi non possiamo sognare". Il nodo, insomma, è rappresentato dal progetto per la realizzazione della Cittadella viola: "Io non credo che verrà realizzato, sono sincero. Non significa che io non creda nella Fiorentina. Non credo nella Cittadella: ci sono voluti 5 anni per i campini...", dice Prandelli facendo riferimento alle difficoltà di portare avanti i progetti.
"Io ho fatto due anni fa una scelta di vita e la rifarei con gioia, ma ci vuole chiarezza. Se c'è volontà di continuare a coltivare questo sogno, che può essere anche rimandato o messo da parte, allora si parla della volontà di rinnovare per tanti anni".
"Io non ho preso contatti con nessuno, non ho firmato con nessuno. Se la Cittadella ci sarà, allora non prenderò in considerazione altre proposte, altrimenti sono un professionista e sono pronto ad ascoltare tutti", prosegue il tecnico viola.
"Se mi viene detto che a Firenze si può sognare di vincere, io faccio una scelta di vita e sono pronto a rinnovare il contratto. Ma se mi dicono: 'Devi rispettare il contratto fino al 2011 e poi finisce tutto lì', meglio guardarsi negli occhi e dirsi la verità. Perché se i progetti vincenti del club dipendono dalla realizzazione della Cittadella, devo cercare altrove il sogno di vincere".
"Ci dovrebbe essere sempre chiarezza da parte di tutti, perchè la verità alla lunga paga sempre. Sono pronto a restare anche se mi mettono a disposizione la squadra più giovane d' Europa, però bisogna dire in modo chiaro quali sono i programmi e gli obiettivi", è la conclusione.
"Mi piacerebbe che il nostro allenatore si prendesse l'impegno, davanti a tutti i tifosi della Fiorentina, di dire che l'anno prossimo non andrà alla Juventus". Queste le parole del patron che hanno suscitato la reazione dell'allenatore.
"Sono un professionista, faccio un lavoro in cui sogno di vincere qualcosa. Il dottor Della Valle con me è sempre stato chiaro: due anni fa mi ha detto che con la Cittadella saremmo stati competitivi, altrimenti avremmo dovuto rivedere i programmi. Senza la Cittadella poi non possiamo sognare". Il nodo, insomma, è rappresentato dal progetto per la realizzazione della Cittadella viola: "Io non credo che verrà realizzato, sono sincero. Non significa che io non creda nella Fiorentina. Non credo nella Cittadella: ci sono voluti 5 anni per i campini...", dice Prandelli facendo riferimento alle difficoltà di portare avanti i progetti.
"Io ho fatto due anni fa una scelta di vita e la rifarei con gioia, ma ci vuole chiarezza. Se c'è volontà di continuare a coltivare questo sogno, che può essere anche rimandato o messo da parte, allora si parla della volontà di rinnovare per tanti anni".
"Io non ho preso contatti con nessuno, non ho firmato con nessuno. Se la Cittadella ci sarà, allora non prenderò in considerazione altre proposte, altrimenti sono un professionista e sono pronto ad ascoltare tutti", prosegue il tecnico viola.
"Se mi viene detto che a Firenze si può sognare di vincere, io faccio una scelta di vita e sono pronto a rinnovare il contratto. Ma se mi dicono: 'Devi rispettare il contratto fino al 2011 e poi finisce tutto lì', meglio guardarsi negli occhi e dirsi la verità. Perché se i progetti vincenti del club dipendono dalla realizzazione della Cittadella, devo cercare altrove il sogno di vincere".
"Ci dovrebbe essere sempre chiarezza da parte di tutti, perchè la verità alla lunga paga sempre. Sono pronto a restare anche se mi mettono a disposizione la squadra più giovane d' Europa, però bisogna dire in modo chiaro quali sono i programmi e gli obiettivi", è la conclusione.
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