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Berlusconi " pm comunisti!"

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Messaggio  Luca Mer 28 Ott 2009, 18:37

ROMA - "Ogni occasione sembra buona per denigrare l'ordine giudiziario e descrivere i palazzi di giustizia come sezioni di partito, frequentate da magistrati militanti. Nessun ufficio giudiziario merita queste infondate e ridicole definizioni, tanto meno quello di Milano". E' quanto sottolinea in una nota la giunta dell'Associazione nazionale magistrati, replicando indirettamente alle accuse mosse ieri alle toghe di Milano dal premier Silvio Berlusconi.

I PM: "TOGHE ROSSE PER IL SANGUE VERSATO"
"Se tra di noi ci sono toghe rosse è solo per il sangue versato dai nostri colleghi che hanno perso la vita in difesa della legalità e dei valori costituzionali". A rispondere al premier Silvio Berlusconi che ieri a Ballarò aveva denunciato l'anomalia "di pm comunisti" è il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo che, tra le altre cose, cominciò le indagini che hanno portato al processo su presunte irregolarità nell'acquisto di diritti televisivi da parte di Mediaset.

"Definire comunisti i colleghi delle procure che lavorano seriamente è inammissibile: il lavoro dei magistrati del pubblico ministero, per altro, trova poi conferma nelle pronunce dei giudici. Ed allora o siamo tutti comunisti o non possono esserlo solamente le procure", ha detto il Procuratore capo della Repubblica di Siracusa Ugo Rossi, il quale ha definito "un fatto gravissimo" le frasi del premier a Ballarò, programma che ieri sera ha fatto un boom di ascolti, seguito da quasi 5 milioni di spettatori (4.898.000), share 19,69.

CSM VALUTA INTERVENTO SU ACCUSE DEL PREMIER A TOGHE - Il Csm potrebbe intervenite a difesa dei magistrati di Milano bollati come "comunisti" da Silvio Berlusconi e come la vera "anomalia" del Paese. La strada, però, non sarebbe quella dell'apertura di un nuovo e specifico fascicolo; le ultime frasi del premier potrebbero confluire nella pratica a tutela dei pm di Milano e di Palermo, che hanno riaperto le indagini sulle stragi mafiose e che sono stati accusati dal presidente del Consiglio di cospirare contro di lui.

L'apertura di questa pratica era stata chiesta il mese scorso dai consiglieri laici del centro-sinistra e martedì la Prima Commissione deve votare sulla richiesta. E, se come è prevedibile, darà il suo via libera (occorrono quattro voti su sei), potrebbe decidere di inserire un riferimento anche alle ultime esternazioni del premier nella risoluzione che poi dovrà portare all'esame del plenum. Un'ipotesi che circola in queste ore a Palazzo dei marescialli. "Un intervento del Csm su queste nuove dichiarazioni è necessario e fuori discussione - dice il togato di Magistratura democratica, Livio Pepino -. Ma questo non vuol dire che necessariamente bisogna aprire una nuova pratica a tutela".

"Siamo ormai alla ripetizione ossessiva di accuse infondate e questo è l'aspetto più sgradevole" aggiunge Pepino parlando delle dichiarazioni di Berlusconi. Bolla cone "vaneggiamento" le parole del premier, pur "con tutto il rispetto per la carica che ricopre", il consigliere laico di centrosinistra Mauro Volpi: "pensare che più di cento magistrati che si sono occupati dei suoi problemi giudiziari siano tutti comunisti è fuori della realtà. Oltretutto Berlusconi non può proprio lamentarsi del trattamento che ha ricevuto, visto che alcuni giudici lo hanno assolto e altri gli hanno applicato la prescrizione". Quanto a un intervento del Csm, Volpi osserva che "aprire diecimila fascicoli non ha senso. Le ultime dichiarazioni possono essere allegate alla pratica di cui discuteremo la prossima settimana". Mentre il consigliere Fabio Roia (Unicost), che pure ritiene che la "aggressione a tutti i magistrati e in particolare a quelli di Milano da parte di Berlusconi" sia diventata "quotidiana e defatigante", fa notare la coincidenza temporale tra il nuovo attacco e due decisioni che hanno riguardato il premier ("quella che ha sospeso l'efficacia della sentenza civile di primo grado sulla vicenda del Lodo Mondadori e quella che ha confermato la condanna dell'avvocato Mills"). E osserva: "tutto questo rivela una cultura preoccupante e pericolosa per cui le decisioni dei magistrati vanno bene solo se corrispondono alle aspettative del potere forte". Roia è convinto che anche di queste nuove accuse "se ne debba parlare al Csm", anche se "é proprio la sistematicità a indebolire le accuse, come pure la credibilità di chi le pronuncia".

BERLUSCONI: IN ITALIA OPPOSIZIONE SONO I PM COMUNISTI - "Berlusconi anche ieri sera ha rasentato il ridicolo accusando i giudici di Milano di essere comunisti. Come ricorda qualche quotidiano questa mattina, il giudice Lapertosa, che ieri ha condannato Mills, è lo stesso giudice comunista che lo aveva assolto in appello nel processo Sme", ha detto il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario. "Come mai allora Berlusconi ha dimenticato di ricordare di essere stato assolto da un giudice comunista? La verità è che il premier ha l'ossessione dei giudici e della magistratura e vede complotti ovunque. Oppure ha paura di essere giudicato. Vada in tribunale - conclude Belisario - e vedrà che i magistrati non hanno colore politico, ma si limitano semplicemente ad applicare la legge".

di Sergio CassiniSilvio Berlusconi interviene a sorpresa, al telefono da Arcore dove è in convalescenza, a Ballarò su Raitre. E, nel giorno della sentenza d'appello del processo Mills (condanna confermata all'avvocato inglese), attacca a tutto campo, i giudici, in primo luogo e in particolare "i pm comunisti che sono la vera opposizione nel nostro Paese".Poi anche il neosegretario del Pd Pier Luigi Bersani: "Con lui è tornato il Pci". Il premier non perdona neppure la tv pubblica e in particolare la trasmissione di Giovanni Floris, che descrive come "il festival della calunnia, della falsità pagato con i soldi dei contribuenti".

Il Cavaliere parla anche della vicenda di Piero Marrazzo e della telefonata con cui ha avvertito l'ormai ex presidente della regione Lazio del video che lo ritraeva in compagnia di un trans: "L'ho lasciato pienamente libero di decidere le scelte da fare: acquistare il documento dall'agenzia che ce l'aveva oppure denunciare l'intera vicenda alla magistratura".Quanto alla Mondadori, alla quale era stato offerto il filmato dello scandalo in cambio di un compenso, Berlusconi ha chiarito che il rifiuto dell'acquisto era già stato fatto prima che lui fosse informato di tutto dalla figlia Marina, "perché la Mondadori non è né Repubblica, né l'Espresso".

"L'anomalia di questo Paese - ha detto Berlusconi - non sono io, ma i giudici comunisti, che da quando sono entrato in politica mi hanno aggredito con innumerevoli ed infondate iniziative giudiziarie. Ma Silvio Berlusconi - ha aggiunto parlando in terza persona - è davvero l'imprenditore più criminale di questo mondo?".Nel suo lungo intervento telefonico, il premier ha anche contestato con forza tutte le "illazioni" che i mass media avrebbero riferito sul suo viaggio in Russia: "Sono rimasto con Putin solo per un giorno con l'obiettivo di lavorare positivamente al rilancio delle imprese italiane. E sono partito in ritardo solo per la fitta nebbia". Non è mancato un accenno di Berlusconi alla vicenda Tremonti, incontrato ieri sera ad Arcore: "E' stato chiarito un equivoco. La politica del rigore non è stata solo una scelta del ministro dell'Economia, ma di tutto il governo. La politica del rigore va coniugata con le esigenze dello sviluppo".Quanto alla riduzione dell'Irap, "si farà, come prevede il programma di governo, perché insieme al rigore occorre anche aiutare le imprese e le famiglie (con il quoziente familiare)". Ma si potra fare solo "entro i tempi possibili, in base alla situazione dei conti pubblici, e cioé quando sarà finita la crisi". Quando? "Nessuno al mondo lo sa", è stata la risposta del premier.

L'intervento di Berlusconi a Ballarò è stato contestato da Rosy Bindi, del Pd, ospite in studio con Pier Ferdinando Casini e i ministri Angelino Alfano e Ignazio La Russa: "Nessun politico al mondo ha la possibilità di intervenire in una trasmissione pubblica per fare affermazioni che non sono convincenti - ha detto la vicepresidente della Camera - L'unica possibilità che ha di dimostrare che è nella legalita, come ripete, è di farsi processare".La Bindi ha ingaggiato così un nuovo acceso duello con il Cavaliere dopo quello, sempre in diretta tv, avuto qualche settimana fa a Porta a Porta, quando Berlusconi l'aveva definita "più bella che intelligente" e si era sentito rispondere "non sono una donna a sua disposizione". Aspri anche i botta e risposta tra Berlusconi e Floris, con voileva interloquire con il presidente del Consiglio. "A proposito, come va la scarlattina?", è stata l'ultima domanda, con il sorriso sulla labbra del conduttore. "Se viene a casa mia sarò felice di attaccargliela...", è stata la replica del Cavaliere.

Luca

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