La Juve ritrova la vittoria: 1-0

Chiellini decide la sfida col Maccabi

Non senza fatica la Juventus riesce a superare il Maccabi Haifa nella terza giornata di Champions League. A Torino i bianconeri si impongono per 1-0 al termine di una partita più dura del previsto. A decidere l'incontro è un colpo di testa di Chiellini al 2' della ripresa. Fino a quel momento la squadra di Ferrara aveva costruito poco. Nel finale gli israeliani, in dieci per l'espulsione di Dutra, spaventano Buffon. Palo di Camoranesi al 40'.

Non è facile vincere una partita che si deve portare a casa a tutti i costi. Soprattutto in Europa. E la Juve se ne accorge subito anche contro il Maccabi Haifa, a cui dopo nemmeno due minuti regala la prima palla-gol di una sfida giocata sotto una pioggia battente. Solo un miracolo di Buffon impedisce a Dvalishvili di infilare la porta di testa. Un campanello d'allarme che mette sul chi va là i bianconeri. I quali per tutto il primo tempo non riescono a graffiare, se non grazie a qualche accelerazione di Giovinco. Di occasioni vere, però, se ne contano un paio o poco più: un tocco di esterno di Trezeguet al 20' (il francese poco prima era stato fermato con un fallo sul limite dell'area di rigore), una zuccata di Sissoko fuori di poco al 40' e una punizione a fil di palo di Diego allo scadere di primo tempo.

Di contro, quando i verdi israeliani si fanno vedere in avanti, la difesa di casa (che alla mezzora perde Zebina per infortunio) dà l'impressione di essere tutto tranne che ben piazzata e coperta.

A evitare un secondo tempo complicato ci pensa Chiellini: punizione di Diego dalla sinistra e incornata del centrale, che approfitta di un'uscita incerta di Davidovitch. Un gol che allontana i fantasmi e dà coraggio ai bianconeri che, sotto gli occhi di Del Piero e Nedved, cambiano passo e sfiorano il raddoppio con Trezeguet e Giovinco. Il Maccabi allora si innervosisce e la mette sullo scontro fisico. Fin troppo, visto che Dutra, dopo aver azzoppato Melo, ci prova anche con Chiellini e si becca il meritato rosso.

A questo punto, invece che tentare il colpo del ko (sfiorato con il legno di Camoranesi al 40'), la Juve rallenta e Buffon si deve superare due volte: al 37' ancora su Dvalishvili e nel recupero su Ghadir, lanciato in contropiede. Il triplice fischio arriva come una liberazione e chiude la presidenza di Cobolli Gigli con un successo che mancava da più di un mese.

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, ma se si vuole fare strada c'è bisogno di ben altro.