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Maicon-Eto'o, Juve giustiziata: 2-0

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Messaggio  Luca Sab 17 Apr 2010, 17:03

Va all'Inter la sfida di San Siro, caricata anche dalle polemiche di Calciopoli, contro la Juventus. L'anticipo della 34.a giornata si chiude con il successo per 2-0 della squadra di Mourinho, nuovamente in testa alla classifica in attesa del derby tra Roma e Lazio. Match-winner è stato Maicon, autore di una splendida rete al 75' che ha piegato la resistenza della Juve, in 10 dal 38' per l'espulsione di Sissoko. Nel recupero, raddoppio di Eto'o.




LA PARTITA
Tra un veleno e l'altro, tra insulti, allusioni e appuntamenti in Tribunale, l'Inter un mezzo ringraziamento, anche sottovoce, a questa Juventus debole e sola potrebbe anche pronunciarlo. Perché se è vero che i nerazzurri, specie nella ripresa, hanno prodotto sforzo e occasioni più che sufficienti per cogliere e legittimare la vittoria, è altrettanto inconfutabile che la loro missione è andata a buon fine anche per demerito di una squadra senza guida, in campo e in panchina, capace solo (e non in tutti gli elementi, sia chiaro) di esprimere sprazzi d'orgoglio, di volontà che nel calcio ad alti livelli non possono bastare, mai.

Eppure la Juventus aveva approcciato la partita molto meglio dei rivali di sempre. Inter morbidina, in avvio: Iaquinta, Del Piero, Marchisio pizzicano perdendo l'attimo fuggente, specie il primo, per incanalare il match come non ti aspetti. Il centrocampo dell'Inter, retto da Cambiasso e mal coadiuvato dagli esterni difensivi e offensivi, va a strappi e cerca di metterla sul fisico, sull'agonismo. Melo e Sissoko, manco a dirlo, ci cascano con tutte le scarpe: il primo si ferma all'ammonizione ed è insolitamente superato nella dabbenaggine da Momo, giustamente cacciato per doppio "giallo" da Damato. Damato che aveva provato, in avvio, a gestire il match senza mettere mano al taschino: si è arreso di fronte alla temperatura resa bollente dai soliti noti (vedere alla voce ammoniti) di una parte e dall'altra. Zaccheroni decide di tappare la falla apertasi davanti alla difesa inserendo Poulsen: sorprende che il sacrificato sia Del Piero, non brillante, ma certamente più in partita di Diego, irritante per superficialità, mollezza, insistenza in ghirigori buoni giusto per consegnare palla agli avversari.

La superiorità numerica consente all'Inter, anche senza aumentare i ritmi, di mettere sotto pressione la Signora con azioni avvolgenti, che trovano sempre l'uomo libero su cui scaricare. La sveglia suona al 55', quando Balotelli sostituisce l'opaco Pandev: poco prima, Eto'o aveva fallito la prima clamorosa chance dell'1-0, imitato due volte da Milito, mentre Buffon rispolvera il suo prestigio su Stankovic, subentrato all'inizio della ripresa a Thiago Motta (ammonito nel primo tempo: Mourinho conferma che non è un pirla). Un vecchio luogo comune del calcio reciterebbe, a questo punto, che il gol è nell'aria: e solo dal cielo, infatti, può arrivare l'ispirazione a Maicon per la rete che libera le gole interiste. E' il 75': punizione da destra, respinta al limite dove è appostato il brasiliano, triplo palleggio a evitare Amauri e meraviglioso mezzo esterno destro al volo dove Buffon può solo immaginare di arrivare. Sipario sulla Juventus, sulle sue troppe mezze figure (allenatore compreso: perchè non rinforzare prima il centrocampo con Salihamidzic o Camoranesi al posto dell'inguardabile Diego?), sui pochi da salvare, che lottano ancora mentre Balotelli disegna una punizione sulla traversa, mentre Milito continua a sbagliare gol su gol. L'altro sciupone, Eto'o, almeno, non può evitare di toccare nella porta spalancata dopo una ciabattata di Muntari il 2-0 del trionfo, che rilancia l'Inter e sposta la pressione sulla Roma, ora "obbligata" a un successo nel derby. Per il popolo bianconero, le smanie di rivincita si indirizzano verso il Tribunale di Napoli, il pool Figc di Palazzi, le intercettazioni. Ne farebbe a meno, sicuramente, in cambio di un'altra Juventus.



LE PAGELLE

Cambiasso 6,5 Nell'Inter un po' molliccia e confusionaria della prima parte del match assicura il solito lavoro pulito e puntuale: filtro davanti alla difesa e qualche buona proposta per il quartetto davanti, che non fa molto per assecondarlo. Questa sarebbe la partita giusta per avanzarlo un po' di più, cercare uno dei suoi felici blitz offensivi.

Eto'o e Milito 5 L'Inter fa fatica a recapitare palle interessanti in area, d'accordo: ma quando arriva il momento buono per uccidere, i killer di fiducia della Beneamata sono preda di un'insolita paura. Da matita rossa, blu, tutto insieme, l'errore del camerunese al 53', quando è solo davanti a Buffon. Segna il 2-0 a rete sguarnita, al 92': bravi tutti. Il Principe lo eguaglia al 69', quando fallisce la deviazione vincente di testa da non più di un metro. Inoltre, latita anche nel dribbling, nella consueta, abilissima ricerca degli spazi. C'è solo da augurarsi che si siano conservati per martedì

Sissoko 4 Chiuso con tutti gli altri nell'interminabile tunnel juventino, non è più in grado di vedere la luce: il centrocampista rude, ma intelligente e non privo di buoni colpi lascia il posto a un medianaccio in overdose agonistica che Damato non può esimersi di buttare fuori dopo averlo graziato pochi secondi prima. E anche prima della riuscita caccia al cartellino, getta via con piedi da cartavetrare una discreta quantità di palloni.

Melo 5 Tecnicamente è un vero disastro. Non c'è pallone che amministri con un minimo di logica ed è in grado solamente di fare il passaggetto laterale di scarico al compagno. Si emenda un po' reggendo la diga bianconera dopo la cacciata di Sissoko: ma ancora in 11 contro 11, l'entrata su Pandev nello stile "Palla o gamba? Meglio la seconda" meriterebbe anche qualcosa di più del giallo.

Cannavaro 6,5 Insultato dagli juventini per tutto il campionato, insultato dagli interisti anche durante il minuto di silenzio pre-partita, il capitano azzurro risponde con una prestazione orgogliosa, concentrata. Insieme a Chiellini, regge da solo una difesa lasciata al suo destino da Sissoko e Melo davanti e da Zebina e Grosso ai lati. Non manca qualche sbavatura, come quella che lancia Eto'o al gol al 53': ma vista la situazione complessiva, stavolta merita un applauso.

Luca

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