Webber e Stoner, è festa "aussie"
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Webber e Stoner, è festa "aussie"
Australia celebra doppietta F1-MotoGP
Adesso come la mettiamo? Il 26 gennaio si celebra l'Australia Day, data che ricorda il giorno in cui il capitano Arthur Phillip prese formalmente possesso della colonia del Nuovo Galles del Sud, nel 1788. Ma dopo il doppio trionfo degli "aussie" Mark Webber in F1 a San Paolo e di Casey Stoner in MotoGP nella sua Phillip Island, agli Antipodi stanno pensando di mettere mano al calendario delle festività nazionali e aggiungere il 18 ottobre.
Sì, perché un evento così è di quelli che vanno ricordati e celebrati a lungo dal Paese-Continente, un posto grande come l'Europa dove però vivono "appena" venti milioni di persone. Per rendere l'idea, un terzo della popolazione italiana.
E anche per questo che l'impresa è ancora più incredibile. Passaporto a parte, però, in pista i due protagonisti della giornata motoristica hanno poco in comune. A dividerli è soprattutto il talento.
Quello che Webber si è costruito chilometro dopo chilometro, facendo una lunga gavetta nelle formule minori e poi approdando alla Formula 1 nel 2002, all'età di 26 anni. Nel suo curriculum ci sono Minardi, Jaguar, Williams e ora Red Bull. Proprio questa è la sua miglior stagione, culminata con due vittorie (le uniche della sua carriera) e che lo vedrà chiudere al quarto posto.
Di ben altra pasta è fatto il neo 24enne Stoner. Una carriera partita da lontano, da ragazzino emigrato nel Vecchio Continente per coronare il suo sogno di fare il pilota. Diversi anni in 125 e 250 con qualche acuto e tante cadute, e poi il passaggio in MotoGP. Un anno di esperienza e poi la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Anno 2007, moto Ducati. Dodici mesi trionfali, durante i quali ha annichilito il fenomeno Valentino Rossi. Poi due anni complicati culminati con la pausa di riflessione di questa estate, a cui è seguito un rientro da eroe, che gli ha consegnato il successo numero 25.
Così adesso Mark e Casey si ritrovano con un altro sogno in comune: vincere il titolo 2010 a braccetto. E poi festeggiare insieme. Magari davanti a un tipico barbecue.
Adesso come la mettiamo? Il 26 gennaio si celebra l'Australia Day, data che ricorda il giorno in cui il capitano Arthur Phillip prese formalmente possesso della colonia del Nuovo Galles del Sud, nel 1788. Ma dopo il doppio trionfo degli "aussie" Mark Webber in F1 a San Paolo e di Casey Stoner in MotoGP nella sua Phillip Island, agli Antipodi stanno pensando di mettere mano al calendario delle festività nazionali e aggiungere il 18 ottobre.
Sì, perché un evento così è di quelli che vanno ricordati e celebrati a lungo dal Paese-Continente, un posto grande come l'Europa dove però vivono "appena" venti milioni di persone. Per rendere l'idea, un terzo della popolazione italiana.
E anche per questo che l'impresa è ancora più incredibile. Passaporto a parte, però, in pista i due protagonisti della giornata motoristica hanno poco in comune. A dividerli è soprattutto il talento.
Quello che Webber si è costruito chilometro dopo chilometro, facendo una lunga gavetta nelle formule minori e poi approdando alla Formula 1 nel 2002, all'età di 26 anni. Nel suo curriculum ci sono Minardi, Jaguar, Williams e ora Red Bull. Proprio questa è la sua miglior stagione, culminata con due vittorie (le uniche della sua carriera) e che lo vedrà chiudere al quarto posto.
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Così adesso Mark e Casey si ritrovano con un altro sogno in comune: vincere il titolo 2010 a braccetto. E poi festeggiare insieme. Magari davanti a un tipico barbecue.
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Data di iscrizione : 16.03.09
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