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Champions, Inter da sogno: 3-1

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Champions, Inter da sogno: 3-1 Empty Champions, Inter da sogno: 3-1

Messaggio  Carlo Mer 21 Apr 2010, 19:47

Un'Inter degna della grande tradizione degli anni '60 travolge il Barcellona a S.Siro e compie un passo fondamentale verso la finale di Champions League. A San Siro finisce 3-1 per i nerazzurri, capaci di non smontarsi dopo il vantaggio dei catalani (Pedro al 19') e di colpire una squadra apparsa molto al di sotto del suo abituale standard. Pari nel primo tempo di Sneijder (30'): poi, micidiale uno-due di Maicon (48') e Milito (61')




LA PARTITA
Dieci minuti, non di più. Tempo oggettivamente necessario per deglutire, rendersi conto che è proprio vero: davanti c'è il Barcellona, tutto intorno San Siro, in ballo c'è una finale di Champions League. Dopodiché, l'Inter ha definitivamente comunicato di candidarsi ufficialmente al ruolo di migliore squadra del mondo battendo nel risultato e soprattutto nel gioco la formazione che occupa, nell'immaginario ranking di tutti, la posizione numero 1. Una prestazione da applausi che l'Inter ha innanzitutto costruito sull'attenzione massima di tutti: pressing e disciplina tattica, pochi fronzoli, straordinaria capacità di identificare le falle del Barcellona e colpire senza pietà.

Basta la prima accelerata, innescata da un pressing altissimo, perché ci si accorga che il Barcellona di Guardiola viaggia, anche in campo, in bus e non sulla consueta Ferrari. I campioni d'Europa ballano soprattutto in mezzo, dove Keita e Busquets coprono male, non contribuiscono in fase di costruzione e non proteggono sulle proiezioni degli esterni. L'Inter attacca, Milito sbaglia: e il Barça, di contro, azzecca il pugno che atterra i nerazzurri. Un colpo duro, preso a causa di un puerile errore difensivo di Maicon, che lascia via libera a Maxwell: palla arretrata e sinistro a colpo sicuro di Pedro. Ma è un fuoco di paglia, e grande è l'Inter a non spaventarsi, a continuare abbassando la testa così totalmente, felicemente cambiata in queste notti europee. Dopo un altro flop in conclusione di Milito, Dani Alves pareggia la sciocchezza di Maicon (Dunga si preoccupi...) lasciando liberissimo Sneijder su una palla gestita da Milito in area: Wesley non sbaglia, è la mezz'ora, e c'è tutto il tempo per tranquillizzarsi, scacciare i fantasmi e costruire il successo.

Operazione che riesce magnificamente nella prima fascia della ripresa. Il riposo, paradossalmente, restituisce un Barcellona in totale tilt. Sarà il bus, forse. Più probabile che sia il Tir Inter, che investe i campioni del Mondo con venti minuti terrificanti, forse la fetta di tempo più impressionante della gestione Mourinho. Il bilancio dell'eruzione interista che trattiene a terra (anzi, sotto), il Barcellona è di due gol (Maicon e Milito, anche se quest'ultimo è viziato dal fuorigioco del Principe) e di almeno altre tre azioni in velocità che, con un pizzico di lucidità, in più, avrebbero potuto completare il massacro. Guardiola applica il bocca a bocca al suo smarrito Barcellona togliendo Ibrahimovic, che, a differenza di molti compagni, nemmeno si batte. Entra Abidal, non una punta: segno che qui, la prima cosa da fare, è mettere gente che corra, che spinga e che abbia fiato e gambe per pedalare all'indietro sui contropiedi interisti. Il Barça si raccatta, e l'Inter offre l'ultima prova di intelligenza della serata non cercando la sfida a mani aperte e correndo, applicandosi fino all'ultimo secondo. Mourinho perde Maicon - via due denti su una gomitata di Messi - e anche Balotelli, che anche in una notte simile riesce a litigare duramente col pubblico (e combinerà guai anche al rientro negli spogliatoi): ma il vento della Coppa spiraa favore e in questo senso vanno letti anche due episodi che sanno di rigore (Sneijder su Dani Alves, Samuel su Pique) che Benquerença ritiene invece di non sanzionare. Mourinho, a parti inverse, darebbe fuori di matto: se lo ricordi a mente fredda, quando finirà di esultare con tutta la sua squadra e la sua gente per un trionfo grande e meritato, per una notte che da queste parti non si viveva da tempo immemore. La Grande Inter sembra tornata su questi schermi: la replica è attesa in terra spagnola. Anzi, diciamo le repliche, dai.



LE PAGELLE

Sneijder 8 Sarà il crapino pelato e lucidissimo (anche al suo interno), ma Wesley il magnifico sembra una pallina del flipper. Con la differenza che non sbatte da nessuna parte, semmai manda a sbattere gente altolocata come Puyol, Piqué, Dani Alves. I suoi terrificanti sprint gli valgono il gol del pari, l'assist del 3-1, ma come sempre è l'intelligenza e la lettura del gioco ad altissima velocità a colpire. Lavora tanto anche in fase difensiva, visto che all'inizio delle azioni altrui va a prendere Xavi e, se la manovra continua, non disdegna di andare a dare una mano a Cambiasso e Motta. Alla fine, è visto inseguire un avversario fin sulla linea di fondo (la sua): impressionante.

Pandev 7,5 Doppia grande sorpresa della notte milanese: perché prima non doveva essere nell'11 iniziale, indi perché cancella nel giro di pochi minuti i dubbi sollevati in occasione delle sue ultime prestazioni di campionato. Sprinta a sinistra mettendo in croce il confuso Dani Alves e il fiatone non va a scapito della qualità: numeri, smarcamenti e lanci di prima, assist a Milito, che si magna il gol. E' il primo a scoppiare e quindi a uscire: tra giusti applausi.

Zanetti 8 Anche dopo 16 anni di Inter, sa benissimo che questa è la notte delle notti: e la vive con un'intensità impressionante. Dani Alves crossa quando lui è costretto ad accentrarsi per seguire i movimenti di Messi: se no, oppone i suoi mattoni e si proietta avanti per ringhiare e pressare insieme a Cambiasso e Motta. Anni 37, non bisogna mai smettere di ricordarlo.

Lucio 6,5 Malamente ispirato dalla sua indole generosa, di combattente, si permette anche contro un simile cliente certe uscite dall'area un po' da tachicardia. Ma è dentro la partita fino al collo, così come Samuel: per informazioni chiedere a Ibrahimovic.

Messi 6 Un po' sara il bus-lag, un po' sarà la perfetta gabbia che Mourinho costruisce con le sbarre Cambiasso-Motta-Sneijder-Zanetti: la fenomenale pulce non fa quasi mai paura al popolone di San Siro. Certo è che, anche senza numeri da Cirque du Soleil, la palla non gliela togli mai: puoi solo limitarlo, come bene ha fatto l'Inter

Busquets 5 Va considerato il miracolato del Barcellona: sorprende che Guardiola preferisca uno di passo lento e foia agonistica scarsina a un muscolare (non privo di piedini) come Yayà Touré. Quasi sempre spettatore sulle veloci ripartenze dell'Inter. Cerca di emendarsi quando la Barça affonda (testa ravvicinata su angolo, grande Julio Cesar), ma non basta per cancellare il nulla precedente.

Ibrahimovic 4 Spianato al secondo 30 da Samuel, decide di ciondolare alla sua maniera là davanti e ripropone la peggiore versione dell'Ibrahimovic delle grandi occasioni (mancate) interiste. Mai un tiro, mai un anticipo o una giocata intelligente. Guardiola, subito dopo il 3-1, lo tira fuori col sangue agli occhi e San Siro, con una bordata di fischi colossale, segna il quarto gol della serata

Carlo

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