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ABORTO RU486 / Il Giornale: I medici della clinica Mangiagalli non prescrivono la pillola del giorno dopo. “Troppo rischiosa per le donne”

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ABORTO RU486 / Il Giornale: I medici della clinica Mangiagalli non prescrivono la pillola del giorno dopo. “Troppo rischiosa per le donne” Empty ABORTO RU486 / Il Giornale: I medici della clinica Mangiagalli non prescrivono la pillola del giorno dopo. “Troppo rischiosa per le donne”

Messaggio  Luca Ven 23 Apr 2010, 17:05

A quasi un mese dall’arrivo della pillola abortiva RU486, i medici della clinica Mangiagalli di Milano non l’hanno ancora prescritta perché ritengono che sia troppo rischiosa per la salute della donna. Una scelta attuata anche da parte dei medici abortisti, che preferiscono optare per l’alternativa chirurgica. E’ quanto emerge da un’inchiesta di Maria Sorbi pubblicata sul quotidiano il Giornale. La cronista si è recata direttamente all’ospedale di via Commenda. “Ci viene incontro una dottoressa in camice bianco – scrive -. Le diciamo che vorremmo avere informazioni sulla RU486.
Chiama una collega, la quale ci dice che in Lombardia non è ancora arrivata, non si può ancora chiedere. ‘Che io sappia, la usano solo in Piemonte’”. Un’informazione scorretta, anche se in realtà fonti interne alla Mangiagalli fanno sapere che nella clinica non sono mancate richieste di somministrazione della RU486, ma le donne avevano tutte superato il termine di legge di sette settimane da quando erano rimaste incinta.

La giornalista però non desiste e si mette in coda nell’ambulatorio per le visite pre-aborto. Quando arriva il suo turno, domanda esplicitamente: “Mi può dare qualche informazione sull’aborto con la RU486?”. E si sente rispondere che sì, è possibile interrompere la gravidanza anche così, ma è molto meglio l’aborto chirurgico. “Tenga presente – precisa il dottore – che con l’aborto farmacologico bisogna restare in ospedale tre giorni. Con quello chirurgico si fa tutto in day ospital”. Anche dopo essersi fatta preparare il certificato che documenta il fatto di essere in gravidanza, lo staff medico sottolinea alla giornalista che, oltre all’alternativa chirurgica, è possibile anche scegliere un’altra strada.
“E’ così anche a detta di tanti medici (non obiettori) – scrive il Giornale - che si sono trovati a fare i conti con le conseguenze psicologiche e fisiche della RU486 sulle donne e che hanno manifestato numerosi dubbi, fin da subito. In tanti, anche quelli che praticano aborti da vent’anni, hanno sollevato delle perplessità sul processo ‘lungo tre giorni’ a cui va incontro la donna. Un percorso ‘solo apparentemente meno invasivo di un’operazione’”.

Luca

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